Az

Percorsi dalla A alla Z

La proposta è di preparare alcuni “percorsi completi“, in cui proporre tutte le fasi del metodo sperimentale, dalla misura sperimentale alla teoria assiomatica.

Per chi non era presente, si tratta di uno dei possibili “compiti” da fare in vista della prossima riunione che si farà a fine gennaio 2010.

Gli obiettivi di questi percorsi, che io proporrei un paio di volte l’anno, sono essenzialmente due:

  1. aiutare a contestualizzare gli strumenti matematici usandoli in contesti tangibili
  2. correggere la percezione alchemica della scienza chiarendo la relazione tra esperimento e teoria

Difficile essere troppo generali in questo tipo di percorso, che può riguardare tanto la matematica quanto la fisica. Una scaletta indicativa potrebbe essere:

  1. Misurare
  2. Trattare i dati
  3. Fare congetture
  4. Sottoporre le congetture al controllo sperimentale (per disprovarle!)
  5. Dare alla congettura la dignità di legge sperimentale
  6. Assiomatizzare la teoria (o fare un modello)
  7. Trasformare la congettura in teorema all´interno di un quadro assiomatico dandone dimostrazione.

Mi sembra che il problema più diffuso, segnalato da tutti i docenti, sia una grande difficoltà di contestualizzazione da parte degli studenti, che spesso applicano regole algebriche senza capirne il significato, o comunque percepiscono la matematica come un insieme di procedure per risolvere problemi autoreferenziali. Per questo motivo, ritengo sia necessario fornire (almeno ogni tanto) un contesto tangibile in cui la matematica diventi il linguaggio per descrivere una realtà fisica. Se vogliamo, è una visione da fisico ma con interessanti ricadute sulla didattica. La principale è abituare gli studenti ad utilizzare gli strumenti matematici che forniamo in un contesto quotidiano. Se la matematica è un linguaggio, non dobbiamo limitarci a fare la grammatica, ma proporre attività in cui il linguaggio possa essere usato.

La seconda motivazione è più epistemologica, ma altrettanto importante. Nella percezione sociale, c´è poca differenza tra un fisico teorico e un mago: tutti e due parlano di cose astruse che magari sono vere e magari no. Alcuni divulgatori puntano su questa immagine di scienziato un po’ genio un po’ pazzo che discute di cose inaccessibili. Inaccessibile per inaccessibile, qual’è la differenza tra scienziato e mago? Chiarire il quadro metodologico significa, a mio modo di vedere, presentare i passaggi logici in maniera trasparente. Niente di meglio che toccare con mano.

Pubblicato in Fisica, Matematica, collegamenti con la fisica, collegamenti con la matematica, didattica, insegnamento | 1 commento

COMMENTI:

Add a New Comment
Unless otherwise stated, the content of this page is licensed under Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License